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martedì 13 marzo 2012

Teresa e l'etica fraintesa


In attesa che la massa, messa lì al caldo cresca
vorrei fare un po’ di luce sull’uscita un po’ burlesca
sulla storia della pasta e la pigrizia che essa innesca.
La Signora, la Ministra, con la sua uscita grottesca
ha di nuovo provocato il mio essere manesca
e una certa nostalgia di politica farsesca.

Lei che è donna di carriera ed in più persona seria
credo proprio non conosca cosa sia poi la miseria.
Ci siam presi ‘sto governo come sola soluzione
a risolver tutti i guai di questa bella nazione
e ce l’hanno presentato come una salvazione
allo stato di debacle e di vera corruzione.





Come sola garanzia, e che oggi manco è poco,
la fedina inver pulita e lo studio approfondito,
la carriera che è uno schianto e il know how garantito.
Ma io dico che non basta se si crede che la pasta
possa accontentare l’ego di chi invece ha una testa
di chi ha anche studiato ed in piazza manifesta.

Lo so bene che bisogna dare tempo a ‘sto governo
Di studiare il giusto modo per uscir dal nero inverno
Ma io credo sia importante dare peso alle parole
evitare di cadere sempre nello stesso errore.
Qui parliamo di precari, di Signore e di Signori,
che non hanno tra i parenti esimi Professori.

Forse lei tra i suoi stipendi non riesce a concepire
quanto il non lavorare sia per noi da impensierire.
Chi domanda un contributo è alla fine un cittadino
è un essere vivente non un freddo manichino.
Il lavoro è necessario e non solo per mangiare,
la Ministra forse ignora cosa sia l’alienazione.

Risvegliarsi a quarant’anni senza più nessuno scopo,
le assicuro e garantisco che non è un mal da poco.
C’è in Italia anche qualcuno che ogni tanto dà di matto
e si lancia con coraggio dal più alto parapetto.
Qui in Italia, le assicuro, c’è un fottio di gente seria
c’è anche chi, da ragazzino, sognava una carriera.

Costruirsi un futuro e senza mai aiuto alcuno,
credo sia per molti qui, il più duro e alto muro.
Siamo stanchi e imbestialiti di dover restare a casa
Io per prima, garantisco, che non è una bella cosa.
Non sarebbe certo quindi per un piatto di spaghetti
che la gente smetterebbe di salire in cima ai tetti.

Non mi piace che si faccia poi di tutta l’erba un fascio,
fannulloni ce ne sono, ci han portato anche allo sfascio
ma mi pare, se non erro, che i ladri più esemplari
ce li abbiamo, mi perdoni, e sono i parlamentari.
Or non venga a far discorsi su sfigati e fannulloni
perché sa, siamo un po’ stanchi e non siamo creduloni.

Ora faccia la fatica di far qualche legge giusta
che almeno non mi umili a invecchiare da stagista.
Suggerisca a Confindustria di assumere per prima
che non pianga se il profitto non arriva proprio in cima,
che il benessere comune non rimanga una chimera
o qualcosa che mi serve solamente a far la rima.

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