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sabato 28 giugno 2014

Comunicazione di servizio

Ci sono blogger considerate/i geniali che scrivono tre righe incomprensibili su Biagio Antonacci e si beccano applauso e bonifico. Io sto qui a regalare storie e continuo a non avere l'amicizia o la stima -intellettuale- di nessun direttore editoriale del cazzo (il "cazzo"in questo caso qui è veramente indispensabile). 
Nemmeno se ritornassi su Twitter riuscirei a ottenerla. Nemmeno se a un Party, mostrandogli tette e gambe, gli raccontassi la balla che non ha mai fatto buchi nell'acqua e che i suoi autori resteranno nella storia letteraria del nostro Paese. 
Perché c'è chi ha la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, e l'innata capacità di capirlo, e chi come me si trova nel camerino Gianni Amelio e lo caccia in malo modo perché deve concentrarsi sulla parte. 
Ci sono persone per le quali l'arte è l'unico fine, e quelle che la usano come mezzo per comprarsi un bell'appartamento. E sono generalmente le stesse che, maligne, in questo stesso istante, leggendomi, si stanno domandando se forse io non debba pormi il problema della qualità letteraria di ciò che scrivo. Me lo pongo quotidianamente, come facevo quando lavoravo in teatro, come a scuola, alla consegna del compito d’italiano. Tranquilli. 

Così, per contrastare la tristezza che provo a guardare la realtà per quella che è, piena di invidie e livori insensati, finalmente privata della copertura di un monitor, ho pensato di aprire un altro Blog, altro indirizzo, altra forma e altro spirito, e l'ho messo qui: http://bibolottymoments.wordpress.com/
Un blog più diario che contenitore di racconti, che mi tenga lontana dalla tentazione di ritornare sui social, dei quali tra l'altro, grazie soprattutto alle decine di e mail quotidiane di amici follower/following, non sento nessuna nostalgia ma che sarò costretta presto o tardi a riaprire. 

Questo blog e le sue brevi storie continueranno a esistere per allietare chi ritiene gradevole la mia scrittura, mia madre naturalmente per prima, nella speranza che uno degli  Editor cui quest’ultimo mese ho inviato i miei romanzi, possa approfondire l'idea che si è fatto di me. Casomai nelle case Editrici si fosse ricominciato a leggere manoscritti di sconosciuti, bypassando le Agenzie che si fanno pagare centosettanta euro soltanto per appoggiare il loro pollice di merda umettato di saliva (anche "merda" in questo caso qui è appropriato), sul manoscritto. 

Tornando al nuovo blog, so per certo che non mi applicherò abbastanza da riuscire a inserirlo sui motori di ricerca –e nonostante le centinaia di articoli e tutorial-, né troverò una grafica più accattivante. A tenermi impegnata fuori da qui, fuori dal Mac intendo, c’è tanto sole e mare, belle letture che, per il momento, mi danno veramente tanto da fare. Anche i racconti e i nuovi romanzi che nessuno mi ha richiesto mi danno da fare e pensare abbastanza. 
Così, se vi va, venitemi a trovare. 

Vi voglio bene. E così sia... 

3 commenti:

  1. Ti seguo piccola.. bisogna avere culo nella vita (anche "culo" mi sembra sia postato attinentemente viste le premesse.. )

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  2. Ciao, Elena. Mi sono imposto di non essere il primo a commentare il tuo nuovo post, altrimenti potrei essere accusato di stalking o di attenzione compulsiva nei tuoi confronti. Leggo con attenzione questo blog, che mi permette di interagire secondo le modalità abbastanza rigide che mi sono scelto e dato per la mia presenza sul web, per alcuni risibili, per altri incomprensibili, dicendo alcune cose di me e tacendone altre, per evitare i motori di ricerca e fingendo di conservare un minimo necessario e sufficiente di privacy.
    Mi addolora, ti confesso, ritrovarmi muto sul tuo nuovo blog, perché non darò mai la mia mail a nessun sito o ad altra pagina personale, ed è un principio al quale non intendo derogare. Neppure posso dire di conoscerti sul piano personale, intendo conoscerti veramente, quindi pure la mail mi sembra inopportuna.
    Io non ho vissuto la mitica età dell’oro di Twitter, a quel tempo non ci stavo, dubito fortemente fosse un’età mitica, sicuramente era diversa da quella attuale, massificata e colonizzata da barbari, anche come il sottoscritto. Le tue derive sono state per me una fonte fondamentale per capire quel tempo, vederlo con i tuoi occhi e confrontarlo con l’attuale. Ne vedo pure io il declino, ma alcune differenze rispetto al passato non mi sembrano negative, solo è un mezzo che muta, ancora ora, sotto i nostri occhi.
    Ho vissuto invece in pieno l’età d’oro di Facebook, ne ho sfruttato le varie possibilità, in molti modi, sino a stancarmene, e ad allontanarmene. Ora la mia presenza è un atto di rispetto nei confronti di coloro che io ritengo effettivamente miei amici, ben oltre la retorica di quell’appellativo dato in quel social, ed alcuni di loro mi ritengono probabilmente un traditore perché praticamente evito i messaggi personali e anche la mia presenza è rarefatta. La vita mi ha portato a queste scelte, e non è necessario che gli altri le capiscano, se tu devi percorrere certe vie, in certi momenti, come credo in parte capiti a te ora.
    Quindi ti rinnovo, se necessario, gli auguri di una vera fortuna per le tue scelte, e vere possibilità di esprimerti, ma non tanto in rete, piuttosto nella vita, nel lavoro e nell’editoria. Troppi senza talento ma con un calcio nel culo fanno strada, e troppa pubblicità sui quotidiani nazionali vedo su libri dei soliti noti. Solitamente, per reazione, io questi libri non li compro. A volte invece compro cose che ho paura persino di leggere, come il manifesto per l’eliminazione dei maschi di Valerie Solanas. Il tuo lettore, fan e bastian contrario Silvano C.

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  3. :D Il Bibolotty moments di wordpress è soltanto un esperimento dal sottotitolo senza senso. è probabile che chiuda anche quello. Non ho voglia di studiare come metterlo sui motori di ricerca. Sto terminando una raccolta di racconti e devo iniziare a settembre un nuovo romanzo. Perché anche se ne ho quattro inediti, le idee e certe immagini mi perseguitano e devo metterle su carta. :D Silvano sei un amico. Mi dicono tutti la stessa cosa: come mai tu no... come mai tu no....Più che inviarli alle case editrici non posso fare. Vie traverse non ne conosco e nemmeno mi va di praticarle. baci e buona domenica :*

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